Il latte è andato via
Quando le mamme mi raccontano della loro esperienza di allattamento, spesso mi parlano di questo “fenomeno” del latte che ad un certo punto sparisce, come se avesse una vita propria, come se avesse un suo ciclo vitale, come se finisse sì, proprio come quando finiamo la bottiglia dell’acqua, o del latte per l’appunto. Non nego che frasi del tipo “Il latte è andato via” mi creano un certo disagio, soprattutto quando capisco che a quella madre, sarebbe piaciuto proseguire ancora un po’.
Partiamo dalla premessa che nessuna madre debba allattare per forza! Ci sono donne che per diverse ragioni, sia di tipo psicologico, sia di tipo fisico, possono avere il desiderio di utilizzare il latte formula. Ci sono percorsi di allattamento che vengono messi a dura prova da situazioni esterne come lutti, separazioni e malattie oppure ci sono allattamenti che, permettetemi l’espressione, “partendo male” (mi riferisco ad eventuali problemi di attacco, ragadi, ingorghi..), diventano molto difficoltosi da gestire; tutte queste situazioni e affini, non risolte efficacemente e nel giro di un periodo abbastanza breve, possono arrivare a scoraggiare emotivamente e psicologicamente la donna. Un allattamento difficoltoso ha anche un impatto a livello ormonale là dove, infatti, un allattamento che procede in modo lineare muove ossitocina, il cosiddetto ormone dell’amore, in un allattamento difficile che diventa in qualche modo fonte di stress, si innescano tutta una serie di meccanismi ormonali altri, che possono invece concorrere ad interferire e perché no, inibire, la produzione del latte stessa; senza considerare poi la flessione che può avere il desiderio della madre di continuare ad allattare per esempio in presenza di febbre causata da mastite o da dolore al capezzolo causata da ragadi di un certo rilievo. La parola d’ordine prima di tutto è RISPETTO! La premessa è che una donna per scegliere in modo consapevole ha il diritto di essere BEN INFORMATA, informata correttamente sui meccanismi dell’allattamento, su effetti e benefici che questi svolge su mamma e bambino. Una donna che ha delle difficoltà di questo tipo, dovrebbe sempre rivolgersi ad una Consulente in Allattamento materno. Ci sono professioniste specializzate in questo settore in tutta Italia, che accompagnano la donna passo dopo passo, con rispetto e delicatezza ad affrontare eventuali dubbi e difficoltà. Una donna può comunque, dopo una serie di tentativi, anche decidere di non proseguire l’allattamento se quest’ultimo crea un disagio tale da interferire con la serenità della relazione con il bambino o più in generale, nel vivere la maternità.
Detto questo, torniamo al punto iniziale del discorso. Perché certe affermazioni sono pericolose? Il seno non si svuota, il seno viene drenato grazie alla suzione del bimbo ma nel momento stesso in cui il bambino poppa, il seno si prepara a produrre nuovo latte grazie ai fantastici meccanismi ormonali. Perché allora spesso le mamme hanno la sensazione che il latte sia finito? In effetti può davvero accadere che la produzione del latte diminuisca o meglio, che si tari alla richiesta/non richiesta del bambino. È chiaro che se alla poppata della sera o alle poppate notturne, sostituisco il biberon oppure gestisco eventuali aggiunte proponendo il biberon prima del seno, sarà come dire all’ organismo di non produrre altro latte perché non ce n’è bisogno. Il seno diminuisce la produzione quando l’allattamento non viene gestito nel modo corretto. Cosa significa? Significa che spesso Il modo di attaccare il bambino, la frequenza, l’interferenza con le aggiunte fanno si che la produzione del latte diminuisca, tarandosi in modo non corretto alle esigenze del bambino. È importante che ogni madre conosca preventivamente e in modo tempestivo, certi meccanismi per ovviare a quegli eventuali timori e a quelle convinzioni figlie di informazioni imprecise ed erronee che spesso vengono fornite. Il latte non va via “così”, perché “è giunto il momento”; quando l’allattamento viene gestito in modo corretto e con consapevolezza, il momento in cui avrà fine sarà solo un fatto tra mamma e bambino. Non sarà il latte a diminuire bensì la sua produzione, produzione condizionata a sua volta dalla richiesta; con il tempo, lo svezzamento e la crescita del bambino, piano piano diminuirà il numero di volte in cui il piccolo chiederà il seno e tutti i meccanismi di produzione fisiologicamente si adatteranno.
Per tutte queste ragioni è importante che la madre venga sostenuta ascoltata e guidata. È importante che una mamma si prepari già durante la gravidanza, magari informandosi, leggendo o parlando con persone competenti; tutto questo concorrerà a prevenire alcune delle difficoltà a cui potrebbe andare incontro. Questo percorso di conoscenza e consapevolezza sarà fondamentale per tutte le mamme, sia per quelle che desiderino allattare sia per quelle che invece siano orientate ad un allattamento con formula.
Dott.ssa Eleonora Lucchini