La dipendenza affettiva è una forma patologica di amore caratterizzata da uno sbilanciamento dell’equilibrio tra il dare e il ricevere; la dipendenza affettiva e’ una vera e propria dipendenza, caratterizzata dalla mancanza di autonomia, dal vivere nel terrore dell’abbandono e della separazione, della solitudine. Nella dipendenza affettiva l’individuo diventa esclusivo “erogatore” di dedizione e amore all’interno della coppia e, dalla presenza/assenza del partner, dipende la propria felicità. I bisogni e i desideri individuali del “dipendente affettivo” vengono annullati in una relazione simbiotica caratterizzata dall’angoscia costante del conflitto, della rottura e dell’abbandono da parte della persona amata. Questo timore devastante spesso si esprime attraverso episodi di gelosia e possessività travolgenti, a volte scatenati da eventi di apparentemente poca rilevanza.
Come nelle dipendenze “classiche” (dipendenze legate a sostanze o all’abuso di alcool), possiamo individuare una specifica sintomatologia. Per prima cosa parliamo dell’ebbrezza, stato che il soggetto prova in presenza del partner ma che non riesce ad ottenere in altri modi (da solo o con amici). Si può riscontrare un meccanismo di tolleranza, che porta il soggetto a cercare dosi di tempo sempre maggiori da vivere con il partner, a discapito della vita personale e sociale. Si possono inoltre notare fenomeni di astinenza in cui il soggetto sente di esistere solo in presenza del partner o fenomeni quali l’incapacità di controllare il proprio comportamento.
Come in tutte le situazioni disfunzionali esistono dei fattori predisponenti e dei fattori precipitanti. I primi, come dice il termine stesso, predispongono a determinati disturbi e fanno parte del bagaglio di ciò che siamo, della struttura primaria che ci definisce. I secondi, quelli precipitanti, sono gli eventi di vita, le situazioni, spesso dolorose o spiacevoli, gli incontri “sbagliati” i traumi, Che vanno a scatenare e slatentizzare la problematica.
Spesso le persone con dipendenza affettiva, da bambini, hanno ricevuto il messaggio che non erano degni di ricevere amore oppure che i loro bisogni non erano rilevanti o, ancora, all’interno della famiglia, i bisogni emotivi, venivano trascurati in virtù dei bisogni materiali. Attraverso l’identificazione e il desiderio di fusione con il partner le persone dipendenti cercano di colmare le proprie carenze affettive dandosi un’identità attraverso la presenza di un’altra persona, cercano così, inconsapevolmente, un ruolo simile a quello vissuto con i genitori, nel tentativo di cambiare il finale.
Per uscire da una dipendenza affettiva e’ fondamentale lavorare, attraverso un percorso di psicoterapia, sulla consapevolezza dei modelli distorti di amore assimilati durante l’infanzia e hanno portato la persona a ritenere determinati abusi e sacrifici come “normali”. Rafforzando il sé ed imparando a riconoscersi come persona che possiede un valore (a prescindere dall’altro) il dipendente si potrà liberare dalle catene dell’amore patologico.