I nonni e il babywearing

Che cosa significa babywearing ?

Letteralmente questa espressione significa indossare il bambino, portare ed accomodare il piccolo sul proprio corpo grazie a fasce di tessuto. Il babywearing è una vera e propria arte presente in numerose culture da centinaia di anni. Oggi in Italia non è così infrequente vedere mamme che portano i propri bambini all’interno della fascia; ci sono centinaia di gruppi su FB in cui, mamme appassionate di babywearing, possono scambiarsi informazioni circa modelli, tradizioni, colori e tessuti delle fasce, nonché, in primis, sulla correttezza delle posizioni nel rispetto della fisiologia e delle diverse fasi delle sviluppo del bimbo.
Da terapeuta ma soprattutto da nonna, ho osservato con estrema attenzione l’arte del portare, ho letto libri a riguardo e, ancora di più, mi sono dilettata con curiosità ad indagare quanto questa usanza non fosse esclusivamente per le madri. Ebbene sì! Ho scoperto che, non solo ci sono molti padri che portano i loro piccoli, ma ho scoperto anche che, a volte, sono i fratelli maggiori ad essere “portatori” ….. e sempre più spesso, i fantastici nonni!
Ho ascoltato storie di nonni (donne ma anche uomini), che “legano” i bimbi sul petto o sulla schiena per farli addormentare o per portarli a fare due passi mentre mamma riposa o si dedica al fratello maggiore; ho visto nonni portare facendo la spesa e permettendosi così di avere le mani libere. Ci sono nonni invece che non si sentono sicuri nel “portare” i piccoli e, non sentendosi solidi e in equilibrio, preferiscono “indossarli” solo per farli dormire a contatto, ma rimanendo seduti in poltrona.
Quando si parla di maternità ad alto contatto, non possiamo trascurare anche un nuovo modo di essere nonni. Esistono anche i nonni ad alto contatto! Si, parliamo di quei nonni che portano i piccoli nella fascia o che al pomeriggio dormono accanto ai loro nipoti, i nonni che in modo diretto o indiretto sostengono le pratiche di una maternità ad alto contatto, promuovendo l’allattamento prolungato o l’autosvezzamento, diventando loro stessi sostenitori e facilitatori di questo tipo di scelta educativa.
Il contatto con i nonni, all’interno della fascia, rispecchia una possibilità di un “continuum” rispetto a ciò che avviene in altri momenti della giornata con i genitori; viene mantenuta una continuità rispetto all’abitudine del contatto data del genitore e, in aggiunta, viene offerta al bimbo l’opportunità di un’ulteriore relazione significativa, quella nonni-nipoti. Il calore del corpo, il contatto, la sicurezza, il battito del cuore, l’odore e la voce, tutti gli elementi che il bimbo “portato” potrà esperire nel contatto con i propri nonni, fa parte di un grande bagaglio di esperienze sensoriali ed emozionali che l’arte del babywearing racchiude. I benefici sono riscontrabili da ambo le parti proprio perché oltre ad un rilascio di ossitocina (l’ormone dell’amore), vi sarà un consolidarsi della relazione e un rafforzamento del legame. Il babywearing può essere davvero un’opportunità interessante nella relazione nonni nipoti, ma può essere un’opportunità altrettanto interessante per inserirsi in modo attivo in un’ottica di continuità educativa ed emozionale individuata dai genitori.
I bimbi soprattutto se molto piccoli amano essere costantemente a contatto con il corpo della madre, quella madre che spesso può essere stanca e può aver bisogno di riposare o di dedicare un momento a se stessa; a quel punto I nonni che portano possono inserirsi piacevolmente, sostituendosi temporaneamente alla madre, alleggerendola, e allo stesso tempo garantendo al bambino una prossimità per lui fondamentale.
Da nonna e da professionista mi auguro che questa pratica possa diffondersi e che sempre più nonni possano dare questa opportunità alla relazione con i propri nipoti!

Dottoressa Maria Adele Tonetti

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