Spesso accade di recente che, leggendo quotidiani e riviste, si senta sempre più spesso parlare di disturbi legati all’uso di internet. Le nuove tecnologie hanno apportato cambiamenti positivi nella nostra vita rendendola certamente più agevole; grazie alla navigazione in rete è possibile infatti reperire contatti ed informazioni in modo più veloce, più immediato, ma di ogni medaglia esiste anche un rovescio.
Perdere il senso della realtà a scapito di una vita costituita da relazione “vis a vis” o nascondere dietro ad un monitor le proprie insicurezze e le proprie paure fino a temere la socialità, fino a respingerla o fino a non trovarla più gratificante, non sono situazioni così rare.
Fino a qualche tempo fa, parlare di DIPENDENZA, significava parlare di dipendenza da fumo, da alcool, da droghe. Ora, sempre più spesso, sentiamo parlare di disturbi legati alla dipendenza da internet, da cellulare, da sesso, da lavoro, da shopping compulsivo, da sport, da lampade UV, fino ad arrivare al gioco d’azzardo patologico. La dipendenza patologica da internet, chiamata anche Internet Addiction, coinvolge l’interazione uomo-macchina. Le persone affette da questo disturbo, poco alla volta diventano schiave del pc e della rete trascurando la vita reale e quotidiana, la vita sociale. Il presente problema si verifica non soltanto nella fascia degli adolescenti ma anche fra gli adulti. Per il fruitore di internet, l’utilizzo del pc diventa un piacere dominante, una necessità primaria, al punto da portarlo a trascurare tutti gli aspetti più importanti della propria vita (studio, lavoro, relazioni sociali..). Spesso, all’accostarsi ad internet in modo prepotente, sottendono già difficoltà relazionali, insicurezza o disturbi di ansia e dell’umore. La rete diventa un modo di vivere più “protetto”, un mondo nel quale guardare ed interagire senza essere visti (o almeno essere visti solo per ciò che si desidera mostrare). Come accade nelle dipendenze più classiche (le dipendenze sopra citate, quelle legate all’uso di sostanze), anche le new addiction, cioè le NUOVE dipendenze, sono caratterizzate da vere e proprie crisi di astinenza che si verificano con sintomi di irrequietezza, di irritabilità e di ansia. La internet addiction è classificata nella categoria dei disturbi del controllo degli impulsi all’interno del DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali). La persona dipendente da internet prova un senso di piacere nel dedicarsi al mondo virtuale, questa dedizione avviene attraverso l’isolamento dal mondo circostante e, qualunque tipo di tentativo di coinvolgimento in attività alternative, viene percepito come un disturbo. Le cause che portano alla dipendenza da internet sono le più svariate. Le ricerche americane sostengono che soggetti depressi, con bassa autostima, caratterizzate dal timore di essere rifiutate o dal bisogno continuo di approvazione da parte del mondo, possono incrementare l’uso di internet incorrendo in tale rischio. È possibile che i soggetti depressi si rifugino in una realtà virtuale per ovviare le responsabilità quotidiane, nel timore di affrontare la vita. È altresì vero che, l’isolamento e il distacco dalla realtà, possano portare il soggetto alla depressione. Poco alla volta il soggetto diventa insofferente nei confronti delle figure di riferimento (familiari, figli, coniuge), creando vere e proprie crisi domestiche/coniugali. L’ internet addiction porta alla perdita d’interesse verso il lavoro, verso le relazioni familiari e sociali. Insorgono disturbi del sonno, dovuti allo sconvolgimento del normale ritmo sonno-veglia, con conseguenti ripercussioni di mancata produttività sia in ambito lavorativo che scolastico. I pasti diventano irregolari volti ad ottimizzare il tempo trascorso in internet e, poco alla volta, il soggetto defocalizzandosi da se stesso, inizia ad avere scarsa cura del proprio corpo, dell’abbigliamento e dell’igiene personale. La dipendenza da internet “smaterializza” la realtà della persona la quale, ben presto, perde contatto con le cose fisiche e con la quotidianità; il soggetto entra in un mondo virtuale sostituendolo a quello reale e modificando la natura dell’esperienza e delle relazioni.