Che Ansia!

Quotidianamente, parlando con le persone (e non mi riferisco ai miei pazienti, al mio lavoro di terapeuta o alle persone che incontro nel mio studio), ascolto il sostantivo “ansia”, con una frequenza che ha dell’incredibile. Il concetto di ansia è diventato qualcosa di chiaramente molto più ampio rispetto alla vera e propria definizione clinica.

Ma cosa significa davvero?
Ansia è una parola che deriva da “angere” che in latino significa STRINGERE. In effetti la sensazione che l’ansia provoca è proprio quella di una morsa, di un qualcosa che stinge, schiaccia, opprime; l’ansia è provocata da preoccupazioni pensieri e possibili eventi che vengono anticipati nella nostra mente. A volte l’ansia sembra non avere un’origine specifica e ci si trova semplicemente a provare una sensazione di inquietudine ed oppressione.

Ma l’ansia è uguale alla paura?
Facciamo attenzione!
Se domani, aprendo la porta di casa, mi trovassi difronte un leone, certamente proverei paura, un’intensa paura! Beh, chi non la proverebbe?! Ed è proprio GRAZIE a questa paura che riuscirei a sopravvivere, mettendo in atto un meccanismo di fuga. Tutto questo è EVOLUTIVO! La paura è in se’ evolutiva perché permette la sopravvivenza!

Ma torniamo all’ansia!
Se domani uscissi di casa ed iniziassi a pensare….”e se incontrassi un leone?”, “e se un leone fosse dietro a quell’angolo della strada?”….”se un leone fosse entrato nella mia casa mentre ero fuori?”……. Tutte queste ipotesi non sono altro che meccanismi ansiosi, anticipazioni di eventi vissuti come minacciosi, timori infondati dal meccanismo evolutivo pari a zero! L’ansia non ci aiuta a sopravvivere, l’ansia ci logora a prescindere da una reale minaccia.

Non demonizziamola!
Anche l’ansia può essere utile, ma solo quando i suoi livelli non diventano eccessivi. Un po’ di ansia ci aiuta ad attivarci prima di una prestazione che, se venisse svolta in un clima interno eccessivamente sereno e tranquillo, difficilmente potrebbe stimolarci a dare il massimo.
Se andassi a fare un colloquio di lavoro con lo stesso stato d’animo con cui guardo la televisione sul divano, probabilmente sarei poco incisivo, non mi esprimerei al meglio, trasmetterei poco interesse nei confronti della possibile nuova attività.

Qual è il tuo rapporto con il tempo?
Chi prova spesso ansia è una persona che tende a proiettarsi nel futuro. Anticipare gli eventi, le reazioni, i pensieri, i dialoghi o le situazioni e’ un meccanismo prettamente ansioso. Prova a pensare a quale sia il tuo rapporto con il tempo! Mentre una persona che tende a pensare costantemente agli eventi accaduti del passato, a ciò che avrebbe (o non avrebbe) dovuto fare, alle cose che sono avvenute durante il suo percorso di vita, e’ più portata ad uno stile depressivo, una persona che costantemente si proietta nel futuro (visto come minaccioso), certamente è più soggetta a stati ansiosi.

Hai l’ansia?
L’ansia può manifestarsi in molti modi; non è necessario che si manifestino tutti insieme per poter dichiarare di provare ansia; alcune persone sono più portate a sviluppare alcuni sintomi piuttosto che altri. Ne citiamo alcuni:

Tachicardia
aumento della sudorazione
tremori
dispnea
sensazione di oppressione al petto
nausea o disturbi addominali
sensazione di vertigine o di instabilità
sensazione di svenimento
parestesie
brividi
vampate di calore
sensazione di irrealtà (derealizzazione) o di essere distaccati da se stessi (depersonalizzazione)

Tutti questi sintomi si possono anche manifestare negli attacchi di panico che sono sempre della famiglia dei disturbi di ansia; questi sintomi, nel caso dell’attacco di panico, hanno però un’intensità maggiore e soprattutto sono circoscritti a livello temporale ad un periodo di circa 15 minuti che spesso viene caratterizzato dall’intenso pensiero di essere in pericolo di vita.

Nel prossimo articolo i suggerimenti anti-ansia!

A presto

Dr.ssa Eleonora Lucchini

 

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